Transizione 4.0, automazione industriale, reti wireless, bluetooth, social e sensori vari. Cosa c’entrano queste parole tecnologiche con il tradizionale Caffè Espresso?
Con il Caffè Espresso sembrerebbe poco ma, se allarghiamo un po’ l’orizzonte, ci accorgiamo che queste “strane parole” con il bar, e soprattutto con chi il bar lo gestisce, sicuramente c’entrano eccome!
Parliamo di quello che potremmo definire “Bar 4.0”, sulla scia della cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale.
Una definizione di “quarta rivoluzione industriale” che trovo molto calzante recita “dopo l’internet delle informazioni, avremo l’Internet delle Cose (IoT)”.
Internet delle Cose (Internet of Things, in inglese), un neologismo usato nel mondo delle telecomunicazioni che descrive quel processo di connessione a Internet di oggetti fisici di utilizzo quotidiano. Ovvero sempre più gli oggetti “comunicano” tra loro e con noi tramite l’uso di sensori, connessione a internet e capacità di elaborare dati.
L’obiettivo è di incentivare le aziende (e i nostri bar sono aziende!), a investire in attrezzature che “comunichino” sempre di più tra di loro, agevolando così lo scambio di informazioni in modo da aumentare l’automazione e l’efficienza delle “macchine”, favorendo, di conseguenza, investimenti in ricerca e sviluppo, in materiali a basso costo e sostenibili.
Caliamo ora questo trend industriale nella realtà della gestione dei locali e dei nostri bar con alcuni esempi.
Esempio 1
La macchina espresso che comunica con il macinino: poniamo il caso che abbiamo deciso che l’estrazione del nostro espresso sia 25” ma, invece, otteniamo il risultato in 20” (macinatura troppo grossa). A questo punto la macchina comunicherà al macinino
questo dato e il macinino automaticamente avvicinerà le macine nella misura che riterrà opportuna.
Esempio 2
Altro esempio è il frigorifero intelligente che comunica la carenza di un prodotto al pc che, a sua volta, automaticamente prepara l’ordine. L’operatore deve soltanto confermare.
Esempio 3
O ancora il terminale che si aggiorna costantemente in base agli ingredienti a disposizione, così da non dover più rispondere a un cliente che vuole ordinare “vado a chiedere in cucina”.
Sì, esistono già dei bar nel mondo totalmente automatizzati.
Sono ancora pochi e con finalità perlopiù dimostrative.
In questi bar automatizzati è possibile ordinare comodamente dal tavolo cappuccino e cornetto, vedere delle braccia meccaniche che si sostituiscono al barista nella preparazione e un altro robottino con il vassoio che lo serve delicatamente al tavolo: inquietante? Forse.
Vedere queste macchine come nemici significa tentare (inutilmente?) di contrastare il futuro. Vederle invece come aiuto, semplificazione, agevolazione del lavoro ci può portare a convivere con esse in modo proficuo.
“Non ho tempo per…” è la risposta che mi sento dire più spesso, insieme a “qui abbiamo sempre molte cose da fare”.
Felicissimo che si lavori molto.
Avere quindi un aiuto che faccia risparmiare qualche secondo per ogni preparazione non può far altro che permettere di aumentare la quantità di tempo da dedicare alla qualità del servizio, alla serenità del barista e alla cura del rapporto con il cliente.
Dopotutto abbiamo già fatto un grande passaggio con la WiFi, la lettura del QRcode per il menù, i mini-pad per prendere l’ordine e le casse intelligenti.
Basta fare ancora un piccolo sforzo in più. Oltretutto oggi questo passaggio verso la digitalizzazione è anche supportato con agevolazioni fiscali. L’importante è stare attenti ad affidarsi a consulenti competenti e aziende serie del settore.
In ogni caso… stai tranquillo!
Tra di noi possiamo dircelo… forse un robot un giorno riuscirà a ottenere la giusta macinatura più velocemente di noi o a preparare un cappuccino simile al nostro molto più rapidamente, ma di certo non avrà mai il sorriso genuino e il caloroso benvenuto che noi diamo ai nostri clienti. Quindi, in ogni caso stai tranquillo!